Trinchero – Rosso Palmè 2015

Trinchero – Rosso Palmè 2015

Agosto 1, 2021 0 Di lasecondadolescenza

Fai quel che puoi, con quel che hai, dove ti trovi diceva Theodore Roosvelt.    Trinchero si trovava ad Asti e aveva in vigna – tra la Barbera e la Freisa -anche qualche filare di Brachetto, così ne ha fatto quel che poteva: Rosso Palmè 2015. 

In controtendenza alla voglia diffusa di freschezza e de-costruzione nel vino, questo rosso è costruito pezzo per pezzo, pezzo su pezzo mi verrebbe da dire: il frutto aromatico cesellato sulla spezia, un tannino aspro a saldare  insieme le giunture tra durezze vibranti e tanta tanta materia. 

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Come l’argento nelle mani di un orafo da metallo diventa gioiello, così il Brachetto nella cantina di Trinchero è diventato quasi irriconoscibile per chi abbia in mente il gusto abboccato del classico Brachetto mosso. Questi i prodigi dell’artigianato che lasciano a bocca aperta come quando a Murano la pasta di vetro si plasma sotto i nostri occhi in perfetta caleidoscopio murrina.

E siamo soliti descrivere la mirabile abilità manuale dell’artigiano, quei movimenti che lui solo sa fare per liberare l’oggetto dalla materia. Essere artigiani però non è solo fare a mano, ma anche pensare a mano. Vedere dove gli altri non vedono, plasmare una massa informe immaginando contorni futuri. Questo Brachetto ancora prima che nel bicchiere in cui lo bevo oggi a 6 anni dal suo imbottigliamento, è nato nella testa di un grande artigiano che ha intuito potenzialità, gusti e contorni da un mosto ribelle in ebolizione. Che ha visto dove gli altri non vedevano e ci ha creduto regalandoci la più bella delle emozioni, lo stupore. 

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Grazie a Gianluca per aver pescato questa bottiglia – che altrimenti forse non mai avrei scelto – dalla cantina di Vinoir a Milano