Terrazze Singhie – Lumassina di Bosco

Terrazze Singhie – Lumassina di Bosco

Gennaio 4, 2020 4 Di lasecondadolescenza

Il bello di raccontare storie è rendere il particolare, universale. L’invisibile, luminoso. Così il percorso di crescita, di vita, d’amore di due giovani può rivelarsi simile a quello di altri giovani, o semplicemente può regalare un sorriso a chi non ne ha più voglia, o speranza a chi vede solo rassegnazione.

Li chiameremo Sara e Mauro, perché questi sono i loro nomi così come questa è la loro storia, la storia della loro piccola azienda agricola Terrazze Singhie.

È nel 2017 che per un caso fortuito della vita, Sara e Mauro vengono a sapere dell’esistenza di un vecchissimo vigneto terrazzato nel primo entroterra di Finale Ligure, in località Orco Feglino, completamente circondato da boschi. Il vigneto è in vendita, i ragazzi lo comprano. Sono ragazzi normali, concreti: le paure e i rischi ci sono, le difficoltà pratiche anche, ma loro ci credono e iniziano a lavorarci.

 

Passano mesi a pulire, sistemare e raddrizzare i vecchi pali di castagno prelevati direttamente dal bosco limitrofo e legati tra loro con rami di salice, sostengono le viti centenarie. Un esempio di archeologia agricola, si tratta infatti del tradizionale impianto della vite ad Arbustin, tipico del finalese. Nel vigneto, trovano tutte piante ancora produttive di Lumassina, varietà a bacca bianca autoctona di solo tre valli nel savonese. Un vitigno oggi diventato rarità, ma che in passato aveva invece fatto del clima ligure la sua fortuna, crescendo in perfetta salute senza necessitare di particolari trattamenti, ma felice di respirare l’aria salmastra e nutrirsi di quella ricca terra di argilla e mare.

 

Passano i mesi e Sara e Mauro iniziano a conoscere ogni pianta nella sua unicità, con gentilezza provano ad addomesticare un vigneto selvaggio disabituato negli anni alla mano dell’uomo. Arrivato il tempo della vendemmia, scelgono di rispettare quell’indole anarchica di ogni pianta e per ognuna aspettano la giusta maturazione dei grappoli. Un lavoro certosino, animato da passione e un pizzico di follia.

Nella cantina, qualche chilometro più a Nord del vigneto, scelgono di micro-vinificare ogni massa all’interno di piccoli contenitori, lasciandola a contatto con le bucce per una decina di giorni. A fine fermentazione è invece la volta del riposo nel legno, per circa 11 mesi.

 

 

Nasce così, nel rispetto e nel lavoro, il loro primo vino, la loro Lumassina di Bosco, con il suo colore dorato carico e un profumo fiorito, di zagara e sambuco, fragrante, romantico. Al primo sorso il gusto della Lumassina fresco e salino, con la sua elegante acidità riesce ad illuminare quel bouquet ricco e completarlo lasciando in bocca un finale lungo, leggermente affumicato, che si racconta piano.

Lumassina di Terrazze Singhie: Sara e Mauro, la loro terra, la loro storia, il loro vino. Per noi, un gran vino, due ragazzi, una terra e una storia. Universale.