CapalBIO fattoria – Sassi Bruni 2014

CapalBIO fattoria – Sassi Bruni 2014

Maggio 5, 2018 0 Di lasecondadolescenza

Cos’è biologico? Per molti solo simbolo (una fogliolina verde aggiunta in etichetta) che non rispecchia davvero un lavoro “biologico” in azienda.

C’è chi invece ha scelto di riempire questo simbolo, questa parola, con gesti concreti, con lavoro attento e con tangibile rispetto verso la natura. Ed è proprio il caso della Fattoria CapalBIO, gestita dalla famiglia Montino, nel cuore della maremma toscana, in località Caprai. Una storia cominciata quasi vent’anni fa con la scelta di coltivare la propria terra lasciandola sana, pura e libera da qualsiasi condizionamento. Così come liberi sono gli animali che allevano: mucche e cavalli che convivono insieme a cinghiali, istrici e caprioli, naturali abitanti della macchia mediterranea circonstante. E poi, una colonia di asini, amiantini e morelli, salvati dai maltrattamenti.

Accoglienza quindi, prima di tutto. Accoglienza per far sì che la fattoria rappresenti il fulcro di un ecosistema non solo biologico, ma anche emotivo ed affettivo. Negli anni, ogni miglioramento introdotto nell’azienda ha sempre avuto come cardine il rispetto per l’ambiente: massimo utilizzo di materiali biocompatibili, recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione, impianto di pannelli solari per la produzione di energia.

Ma come per tutte le belle storie, l’inizio è stato tutt’altro che semplice. Una sassaia ricopriva i sei ettari di terreno acquistati inizialmente da Monica e Esterino, così che il primo strumento agricolo acquistato non fu un aratro, ma una terna agricola che potesse aiutarli a smantellare i sassi per rendere possibile l’impianto delle prime barbatelle.

Ancora oggi il ricordo di quelle pietre, di quelle picconate, rivive nel loro vino rosso Sassi Bruni, blend a maggioranza Sangiovese con Cabernet Sauvignon, Franc e Merlot. Tanta cura in vigna e un riposo in barrique di rovere per 12 mesi. Il bouquet fruttato si apre pian piano svelando divertenti sfumature fiorite. Un sorso corposo e morbido, con un finale leggermente ruvido, esalta la genuinità di questo vino che è specchio di chi sa accogliere la natura.

Da non perdere anche la versione rosata Sassi Chiari che vi racconto qui!